RISING
SUNS
di Xel
Introduzione
I Big Hero Six sono cambiati. Ma quale segreto si annida al loro quartier generale? Buona lettura!
Capitolo
Primo
CROCODILE ROCK
Baia di Tokyo.
La maggior parte delle
anime della città stava ancora dormendo.
Una sparuta flotta di pescherecci rilasciava i suoi carichi, gli stanchi
marinai scaricavano casse di pesci e gamberi, mentre i primi raggi del sole
scintillavano sul placido specchio d'acqua.
La calma si apprestava ad essere violata...
A largo, sotto le acque, un'enorme figura scura si stava lentamente avvicinando
alla città.
Shibuya, Grandi
magazzini.
Una ragazza dai lunghi
capelli biondi osservava con occhio critico una gonna.
Indossava un'uniforme scolastica con il gonnellino più corto della misura
d'ordinanza e aveva i calzettoni rivoltati al contrario, il suo aspetto era
quello tipico delle Ko-gals, le ragazze alla moda.
"Allora, hai deciso?" fece una ragazza giungendo alle sue spalle, anche
lei indossava un'uniforme fuori ordinanza, con la differenza che la sua gonna
era più lunga.
"Aspetta, giovane Yankee!" ridacchiò Kana Shirai, anche nota come
Honey Lemon "Non posso mica accontentarmi di un vestitino qualunque! Devo
trovare qualcosa che mi calzi per bene..." in cuor suo la ragazza stava
cercando un vestito che la facesse apparire il più sexy possibile agli occhi
dell'uomo che amava.
"Tsk... che perdita di tempo..." sbuffò Itsuki Ashiba, membro dei
Rising Suns sotto il nome in codice Go Go Tomago, e tornò a sedersi sulla
panchina davanti al negozio, in attesa che l'amica compiesse la sua scelta.
Università Todai di
Tokyo.
In un'aula gremita di
studenti, un ragazzino di tredici anni stava tenendo una lezione di fisica
nucleare.
Era Hiro, il più giovane nonché geniale membro del gruppo di supereroi
giapponesi.
Nella parte alta dell'aula, un uomo di stazza imponente, bardato con un
soprabito scuro, lo teneva d'occhio con sguardo paterno. Era Baymax, il drago
tecnorganico, nella sua forma umanoide.
Nella fila a metà dell'aula due ragazzi seguivano la lezione.
"Che noia!" mormorò Kei Enjouji, un ragazzo dai capelli scuri, che
militava nei Rising Suns come Moonfade "Mi sento ridicolo ad ascoltare la
lezione di un bambino, che tra l'altro è pure nostro compagno di
squadra!".
"Fai silenzio!" lo zittì Seiji Kisaragi, un ragazzo dai lineamenti
occidentali, con i capelli biondi che gli arrivavano quasi alle spalle; anche
lui era uno dei più recenti acquisti della squadra ed agiva sotto il nome in
codice di Kirakira. "Dovresti essere orgoglioso che una persona che
conosciamo abbia avuto il privilegio di tenere una lezione speciale....".
"Bah.. sarà..." Kei sbadigliò "Ma io preferirei andare fuori a
fare a botte con qualche cattivone!".
Ueno.
"Che bella giornata!"
esclamò Hokuto Sumeragi alzando lo sguardo verso il cielo "Quando stavamo
sottoterra, non potevamo vedere il sole... che cosa splendida che ci siamo
persi…".
La ragazza aveva passato buona parte della sua vita nella cittadella
sotterranea del progetto Babele.
Guardò l'orologio che teneva al polso. "Ma quanto ci mette Arisu ad
arrivare? Eppure lo Shinkansen dovrebbe essere giunto alla stazione già da un
po'!".
Un urletto attirò la sua attenzione, si voltò e vide una ragazzina piccola e
minuta circondata da un gruppetto di ragazzi che la molestavano…
"Ma quella è Arisu!" esclamò e si avvicinò.
"Dai, bambina... andiamo a bere qualcosa... vedrai che ci
divertiremo!" ripetevano i ragazzi.
"No... per favore... lasciatemi in pace..." mormorò Arisu, ma il gruppetto
non accennava a placarsi.
"Non l'avete sentita?" fece Hokuto afferrando la spalla di uno dei
ragazzi.
"Cosa vuoi tu? Non ti immischiare in faccende che non ti riguardano!"
esclamò uno dei ragazzi con fare minaccioso.
Il volto di Hokuto mutò: gli occhi si assottigliarono, l'iride divenne giallo,
i canini aguzzi e dalla bocca uscì un soffio, in virtù del potere che le aveva
fatto ottenere il nome di Nekomata il suo corpo aveva assunto sembianze feline.
I ragazzi scapparono via spaventanti, mentre Hokuto, tornando al suo aspetto
umano, si avvicinò ad Arisu:"Tutto bene?"
"Si, grazie per avermi aiutato... era dalla stazione che mi
seguivano..." la ringraziò il membro della sezione del Kyushu dei Rising
Suns.
Piscina comunale di
Tokyo.
Una schiera di ragazze
tra gli spalti lanciava grida e urla di incitamento per il ragazzo che in quel
momento si apprestava ad uscire dalla vasca.
Era un ragazzo dal fisico abbronzato, i suoi lineamenti e i suoi capelli
castani tradivano le sue origini di mezzo orientale.
Miki Olsen alzò una mano per salutare le sue fan, e queste presero a gridare
ancora più forte.
"Vedo che le tue ammiratrici aumentano di giorno in giorno!" esclamò
un ragazzo poggiato al muretto: anche lui era molto abbronzato, frutto di molte
sedute con le lampade, aveva i capelli biondi così chiaro che tendevano al
bianco ed indossava un completo di giacca e pantaloni di pelle "Si dice
che la tua partecipazione alle prossime olimpiadi è ormai sicura... In fondo
l'acqua è il tuo elemento!".
"Beh, Jin, non solo l'acqua è il mio elemento... si può dire che io stesso
sia l'acqua" ridacchiò.
Anche loro due erano membri dei Rising Suns, Miki sotto l'identità di H20, per
il suo potere di trasformarsi in acqua, mentre Jin, con il nome di Kiseki,
faceva sfoggio dei suoi poteri elettrostatici.
Giri Darkwind Plaza.
Nelle stanze del
palazzo era in corso una sessione di allenamento tra due dei membri più potenti
dei Rising Suns.
Uno era Sole Ardente, Shiro Yoshida, ex militante degli X-men e dei Big Hero
Six.
L'altra era Hana-Bi, Hotaru Mudo, proveniente anche lei, come la maggior parte
dei membri del gruppo, dal progetto Babele.
I loro poteri si eguagliavano, entrambi erano pirocinetici, e forse per questo
il loro rapporto era sempre stato conflittuale: dal suo arrivo nel gruppo,
Hana-Bi non aveva fatto che contestare la leadership di Shiro.
E ogni allenamento, era come se fosse una sfida per dimostrare chi fosse il più
forte tra loro due.
Vennero però interrotti dall'arrivo di Seto Morita, il tramite tra il gruppo e
il governo, con lui c'era un'altra persona, un uomo alto e dai lineamenti
eleganti, con indosso un Kimono scuro.
"Salve, Shigure!" esclamò Shiro riconoscendo l'uomo "Che ci fai
qui? Nara è lontana!".
"Diciamo che sono in viaggio di lavoro..." sorrise Shigure.
"A dopo i convenevoli. Ragazzi, abbiamo un piccolo problema..." disse
Morita.
"Di che si tratta?" chiese Hotaru.
"I radar dell'esercito hanno segnalato un corpo al largo della baia di
Tokyo... non sappiamo di cosa si tratti, ma era enorme e si dirigeva verso la
città... sembra che approderà esattamente ades..." un ruggito si
sovrappose alle parole dell'uomo, mentre le pareti del palazzo tremarono.
"Cosa diavolo è stato?" strillò Hana-Bi.
"Ho la vaga sensazione che fosse quello…" Shigure indicò fuori
dall'ampia vetrata.
Un'enorme rettile, alto più di una dozzina di metri, era apparso tra i palazzi.
"Oh cielo...". Morita sbiancò.
"Convocate subito tutti i Rising Suns!" ordinò Sole Ardente
"Hana-Bi, indossa subito l'uniforme, Inugami è richiesto anche il tuo aiuto!".
Hotaru indossò rapidamente una calzamaglia rossa, calandosi sul volto una
visiera viola. "Pronta!".
Shigure lasciò cadere il Kimono, mentre il suo corpo cambiava forma, prendendo
quelle di un gigantesco lupo. "Speravo nel tuo invito...".
I comunicatori di tutti
i Rising Suns suonarono.
Kana e Itsuki si tolsero di dosso le marinarette, rimasero con i loro costumi e
corsero, saltando da un palazzo all'altro, verso il luogo della battaglia.
Hiro saltò in groppa a Baymax che era tornato alla sua forma di Drago, e
volarono fuori dall'università.
Seiji e Kei gli furono subito dietro, ma prima corsero nel bagno ed indossarono
le loro uniformi: calzamaglia, casco e stivali, in tinta bianca per il primo,
nera per il secondo.
Miki e Jin si mossero senza bisogno di cambiarsi: il primo si limitò a
trasformarsi nella sua forma liquida, mentre il secondo non amava affatto i
costumi e le calzamaglie quindi rimase con la sua tenuta.
Hokuto si tolse i vestiti, rimanendo con una calzamaglia rosa, con dei ciuffi
di peluche all'altezza della vita, delle caviglie e dei polsi, e mise tra i
capelli un cerchietto su cui spuntavano due orecchie da gatto, mentre Arisu
rimase con i suoi abiti limitandosi ad indossare una mascherina sul volto.
Il gigantesco
lucertolone aprì le fauci lanciando di nuovo il suo stridulo verso.
A ogni passo, schiacciava le auto abbandonate, e faceva sobbalzare i palazzi
che lo circondavano.
Sulle strade si erano riversati tutti gli abitanti del quartiere, che
scappavano via urlando.
Un elicottero della televisione si avvicinò al bestione.
"Ok, quando sei pronta tu!" fece un cameraman.
"Adesso!" fece la giornalista e la luce sulla telecamera si accese "Qui
Maya Hayami, per un'edizione speciale! Come potete vedere alle mie spalle... lo
stai inquadrando Ken? Un mostro è appena approdato a Tokyo! Sembra un dinosauro
uscito da un film di Godzilla, ma vi possiamo assicurare che tutto quello che
vedete è vero! Non stiamo ricorrendo all'ausilio di effetti speciali! Le forze
dell'ordine hanno ordinato lo sgombero immediato di tutta la zona e ha già
chiamato in azione i Rising Suns! Sembra che sia stata mobilitata l'intera
squadra principale della prefettura di Tokyo!".
Sole Ardente e Hana-Bi giunsero volando al cospetto del mostro, mentre
Inugami li seguiva saltando da un tetto all'altro.
"Ecco! Potete vedere che è appena arrivato Sole Ardente, il leader
della squadra, accompagnata da Hana-Bi, con loro sembra inoltre esserci un
membro di un'altra prefettura! Ricordiamo che Sole Ardente, prima di militare
nei Rising Suns, era leader dei Big Hero Six... La squadra si è sciolta qualche
mese fa confluendo appunto nei Rising Suns... Tuttavia attualmente degli
ex-membri dei Big Hero 6 solo cinque fanno parte dei Rising Suns, è balzato due
settimane fa agli onori della cronaca il tradimento di Silver Samurai e...
aspettate! Sole Ardente e Hana-Bi stanno attaccando!".
I due pirocineti volteggiarono nell'aria e poi lanciarono due raggi in
direzione del mostro, tuttavia la creatura spalancò le fauci e lanciò una
fiammata dalla bocca, annullando l'attacco.
"Sembra che la prima mossa sia fallita! Forse i due eroi non sono
abbastanza affiatati... Voci di corridoio dicono che Sole Ardente sia
segretamente in conflitto con Hana-Bi da quando questi ha gravemente ferito
Silver Samurai dopo il suo tradimento... Ecco! Sono appena arrivati H20 e
Kiseki, nonché Baymax, con in groppa il geniale Hiro!".
"Oddio! È enorme!" esclamò Miki: era saltato sullo
stesso palazzo in cui si trovava Inugami e si trovava al suo fianco.
"Bah! Ho visto di peggio nell'ultimo Final Fantasy!" gridò Jin e così
dicendo saltò verso il muso del rettile.
Le mani del ragazzo scintillarono, le portò in avanti, e lanciò una raffica di
sfere cariche d'elettricità verso gli occhi del mostro.
L'attacco giunse sulle scaglie della fronte e la creatura sembrò parecchio
infastidita, sbuffò dal naso e lo spostamento d'aria deviò la direzione del
salto di Jin, spingendolo verso la parete di un palazzo.
Dopo aver urtato il cemento, Jin iniziò a cadere a peso morto.
Sole Ardente stava per gettarsi a salvarlo, quando si accorse che l'albero
sotto il ragazzo aveva cominciato a crescere a dismisura, allungando i rami e
rendendo più folta la sua chioma, attutendo così la caduta, i rami poi si
distesero, lasciando scivolare Jin sulle radici, dove c'era Arisu ad
aspettarlo.
"Forte la ragazzina, vero?" ridacchiò Hokuto che aveva appena
raggiunto gli altri sopra il palazzo.
"Hokuto... ma hai cambiato di nuovo costume?" chiese Hiro confuso.
"Certo! Se lo fa Wasp, perché non posso farlo anche io?" sbuffò la
ragazza, poi incrociò il suo sguardo con quello di Shigure e gli soffiò contro.
"Hokuto! Non ora!" la sgridò Shiro, mentre assieme ad Hotaru
continuava colpire con raffiche il bestione senza farlo smuovere "Dobbiamo
risolvere questa situazione al più presto!".
"Scusate il ritardo, abbiamo avuto un problemino!" esclamò Kei
volando sopra di loro.
"Veramente sei tu che sei rimasto chiuso nel bagno... non mettermi in
mezzo..." sentenziò Seiji comparendo dietro di lui, volò verso il mostro
giungendo le mani e un raggio al plasma colpì la schiena del mostro, che
lanciando un verso furioso gli si volse contro, cercando di morderlo.
A distrarre nuovamente il mostro, fu un colpo al muso.
Go Go Tomago l'aveva colpito, rimbalzandogli contro il mento, intanto Honey
Lemon si era affiancata agli altri compagni "Che mi sono persa?".
"Come vedete sono giunti anche Nekomata, Moonfade e Kirakira... e con
loro sembra esserci anche Yume, la manipolatrice di piante... Ormai gli eroi
sono tutti qui... ci chiediamo quale appoggio possano dare alcuni di loro
contro un nemico cosi grande... Restate sintonizzati per seguire questo scontro
in diretta, offerta per voi dalla Bantai, produttrice ufficiale delle Action
Figures dei Rising Suns!".
Hana-Bi, Sole Ardente e Kirakira continuarono a volteggiare intorno al
mostro, colpendolo coi loro raggi d'energia. Baymax aveva raggiunto la sua
dimensione massima di quasi due metri e mezzo e si era unito allo scontro,
mentre il resto degli eroi era fermo sul terrazzo a guardare la scena.
Ogni tanto cercavano di intervenire, ma la stazza del mostro era fuori dalla
loro portata
"Certo che è enorme!" fece Kana.
"Dannazione... non possiamo fare niente contro di lui! Mi sento cosi
impotente!" mormorò H20.
"Dovresti tenere i tuoi problemi personali fuori dal lavoro!"
ridacchiò Hokuto.
"Per quanto lo colpiscano, sembra che gli diano solo fastidio…"
constatò Hiro, mentre batteva i dati al suo computer "Sembra che quelle
scaglie gli diano una protezione elevatissima contro ogni tipo d'attacco...".
Moonfade sbatté i pugni sulla ringhiera "E che cavolo! Vorrei aiutarli, ma
i miei poteri funzionano solo se ho assorbito la luce lunare, proprio l'esatto
opposto di quelli di Sei, che invece assorbe la luce del sole... ma in questo
mondo sono utile soltanto negli scontri notturni...".
"Ma perché ci stai spiegando come funzionano i tuoi poteri?" chiese
Hokuto "Parli come in un fumetto!".
"Caro Moonfade, se vuoi ti posso dare un mano io!".
Tra i ragazzi si aprì un buco dell'aria e ne saltò fuori un ragazzino
completamente pelato.
"Sembra che sia appena arrivato anche Jumper, della sezione del
Kyushu... È un teleporta capace di trasportarsi per
lunghissime distanze! Non ci resta che assistere a quale contributo porterà
allo scontro!".
Jumper strinse
la mano di Kei e sparì insieme a lui nel buco, che si chiuse alle loro spalle.
Un attimo dopo un altro buco si aprì alle loro spalle e i due risaltarono
fuori.
"Che avete combinato?" chiese Itsuki.
"Mi ha portato dall'altra parte del globo... e ho potuto assorbire la luce
lunare..." il corpo di Kei brillava di energia "Sono pronto a
combattere!".
"Non ti muovere!" ordinò Hiro premendo un tasto del suo portatile
"Moonfade prova a colpire il mostro esattamente al centro fronte!".
Il ragazzo ubbidì, si alzò in volo e saettò di fronte al volto del mostro e
lanciò una sfera di energia dove gli era stato detto.
Il lucertolone lanciò un grido furioso e fece alcuni passi indietro, agitando
la coda.
"Lo sapevo! La sua pelle può essere indebolita dalle scariche
elettriche... e l'attacco di Kiseki sulla fronte ci è riuscito... Sono stato
bravo, vero Kana?". Hiro si voltò, sicuro che Honey Lemon gli avrebbe
fatto i complimenti, ma vide che la ragazza era corsa a sporgersi dalla
balaustra gridando "Dobbiamo avvertire Shiro! Devo colpire il mostro in
fronte!".
"Io ho in mente un modo più rapido per sconfiggerlo..." fece Hiro
"Ma ci serve gioco di squadra... venite qui, che vi spiego!".
"Qui è sempre
Maya Hayami, in diretta per voi dal luogo dello scontro! Sembra che i Rising
Suns non stiano riuscendo a prevalere sul mostro... continuano ad attaccare, ma
questi non sembra accusare i colpi! Ma... cosa sta succedendo? Sembra che anche
gli altri membri del gruppo stiano per prendere parte all'azione!".
Nekomata, Honey
Lemon, Go Go Tomago e Inugami erano discesi in strada, ponendosi ai piedi del
mostro.
"Tutti insieme!" gridò Kana e si gettarono a colpire insieme la gamba
del bestione, che però sembrò non sentirli nemmeno.
"Cavolo.. non c'è verso di attirare la sua attenzione!" fece Itsuki..
"Permettetemi di darvi una mano..." dietro al gruppetto era apparsa
Arisu, la ragazzina portò avanti la mano e delle crepe comparvero sull'asfalto.
Un attimo dopo un intrico di liane fuoriuscì dalla strada, andando ad avvolgere
il mostro: con il suo potere Arisu aveva spinto al massimo la crescita della
piante del sottosuolo.
Il rettile lanciò un ruggito contrariato, si liberò della liane dando loro
fuoco e poi si voltò.
"Ce l'abbiamo fatta! Ora ce l'ha con noi!" Inugami scodinzolò.
Il mostro alzò una zampa e la calò nel punto in cui si trovavano gli eroi, che
saltarono all'ultimo momento mentre i palazzi tremavano e la strada si
inclinava.
"Cosa stanno facendo quelli?!" esclamò Sole Ardente "Corriamo a
dargli una mano!"
"Aspetta! Fa tutto parte di un piano di Hiro!" esclamò Moonfade
giungendo accanto a lui, con H20 sulle spalle "Raggiungiamo subito la
Baia, vi spiegherò strada facendo!" e così dicendo si allontanò; Shiro,
Hanabi e Kirakira gli furono subito dietro
"Hai capito Jin? Il piano è semplice, ma funzionale!" esclamò Hiro,
seduto sulla balaustra.
Jin lo osservò con aria grave "Mmm... me lo puoi rispiegare? Mi sono
distratto un attimo!"
Hiro gli lanciò un'occhiata sconsolata "Le scaglie del mostro si
indeboliscono tramite le scariche elettriche... ma i tuoi colpi hanno portata e
raggio limitati, quindi non potresti mai colpirlo interamente in tempo utile...
Tuttavia, se riuscissimo a circondare il mostro in un conduttore..."
"Sembra che il duello tra i Rising Suns sia giunto ad un punto
cruciale! Parte dei membri del gruppo è appena scappato! Forse si stanno
ritirando? Il mostro è davvero così forte? Eppure finora gli eroi giapponesi
non si sono mai arresi di fronte a nulla..."
Sole Ardente e gli altri avevano intanto raggiunto il mare.
H20 si era gettato con un tuffo in acqua, mentre gli altri puntavano, come
aveva detto loro Moonfade, i raggi d'energia sulla strada, per creare un
canale.
*Devo... estendere il mio potere oltre il suo limite..* Miki sprofondava nelle
acque *Devo allargare il mio controllo oltre l'acqua del mio corpo, fino a
raggiungere quella di tutto il mare...*
"Pensate che ci riuscirà?" chiese Seiji.
"Ha già dimostrato di poter governare le masse d'acqua..." spiegò
Sole Ardente "Ma mai cosi tanto da sommergere il lucertolone... "
Mentre gli altri continuavano a scavare il canale verso il mostro, un'ondata si
alzò improvvisamente dal mare, riversandosi all'interno del letto creato dagli
eroi.
"Ci è riuscito!" gridò Moonfade "Dobbiamo sbrigarci!"
L'enorme flusso di acqua marina comandato da Miki iniziò a scorrere nel canale,
verso il mostro.
"Sta succedendo qualcosa! Gli eroi scappati stanno tornando... sembra
che stiano... distruggendo la strada? Aspettata, sembra un fiume... Che
vogliano forse affogare il mostro?"
Il lucertolone intanto era così indaffarato a cercare di schiacciare gli
eroi, che non si accorse nel flusso d'acqua che stava arrivando alle sue
spalle.
"Miki ce l'ha fatta! Tieniti pronto Jin!" esclamò Hiro.
Jin si mise in piedi sulla ringhiera, con le braccia teste in avanti, le sue
braccia cominciarono a scintillare.
Una nuova ondata si sollevò, avvolgendo il corpo del mostro.
"Adesso!" dalle mani di Jin si scatenò una raffica di sfere
elettriche.
"Tutti al riparo!" gridò Inugami e tutti gli eroi a terra saltarono
prontamente verso il tetto del palazzo.
Le raffiche colpirono l'acqua trasmettendo una potente scarica attraverso tutto
il corpo del lucertolone per alcuni secondi.
Miki gridò, perdendo il controllo dell'acqua, che si riversò a terra.
Il ragazzo cadde verso la strada, ma Baymax volò prontamente a sostenerlo.
"Rising Suns! Tutti insieme!" gridò Shiro, e lui, Hotaru, Kei e Seiji
attaccarono il mostro.
Con la corazza resa inefficace, gli attacchi dei quattro bruciarono sul corpo
del bestione, che lanciò un grido di dolore.
Il lucertolone si mise a correre verso il mare, facendo sobbalzare i palazzi ad
ogni suo passo, si tuffò in mare e sparì nelle acque.
"Beh? Lo lasciamo scappare cosi?" fece Jin.
"E che vuoi farci?" chiese Go Go Tomago "Dubito che nell'Isola
dei Sogni ci sia una cella abbastanza grande!".
"Io direi che per oggi abbiamo finito..." annunciò Shiro raggiungendo
i compagni "Io torno alla base a fare rapporto... voi siete liberi!".
"Ebbene sì, signori! Come avete potuto vedere i Rising Suns hanno
sconfitto la minaccia del terribile mostro! Anche in questa uscita il
supergruppo giapponese ha trionfato su tutta la linea! Vi ringraziamo di essere
stati con noi, e vi ricordiamo che gli Anime originali dei Rising Suns sono
prodotti solo dalla Sunrice, in videocassetta e Dvd!".
"Direi che in fin
dei conti è stato un buon lavoro, al solito danni un po' eccessivi, ma poteva
andare peggio..." commentò Morita leggendo sulla sua cartelletta.
"Dici?" Sole Ardente guardava fuori dalla finestra "Eppure...
sento come se mancasse qualcosa... da quando si sono formati i Rising Suns non
abbiamo affrontato altro che minacce di cui non sappiamo niente... I nemici
appaiono, li picchiamo e poi spariscono... In tutto questo c'è qualcosa che non
mi torna...".
"Non c'è motivo di preoccuparsi... I Rising Suns sono in vetta ai sondaggi
di popolarità, i loro manga sono i più venduti, lo stesso vale per i gadget...
I giapponesi si sentono finalmente tranquilli e al sicuro..." Morita
raccolse le sue cose e si diresse verso l'uscita "Ti saluto, ci vediamo
domani!".
Shiro continuò a pensare in silenzio.
Si chiedeva se quello fosse veramente il suo gruppo...
Sapeva come era fatto un gruppo, lo aveva scoperto con gli X-Men, persone che
assieme lottavano per gli stessi ideali...
E invece adesso si trovava alla guida di una schiera di individui di cui non
sapeva niente, addirittura non conosceva molti dei membri...
Con la mente immersa in quei pensieri si incamminò verso la sala comunicazione,
alzò lo sguardo e notò che uno dei macchinari adiacenti al muro era spostato in
avanti, rivelando una porta che fino a quel momento era stata nascosta.
"E questa da dove spunta? Non l'ho mai notata..." Shiro spinse via il
macchinario e si infilò nell'apertura, trovandosi davanti una rampa di scale
che scendeva verso il basso.
La percorse per qualche minuto e si trovò una stanza piena di congegni
elettronici.
Sentì una voce e si nascose dietro un pilastro.
"Un'altra barriera è caduta... Mentre l'attenzione del pubblico era
puntata verso l'attacco di Godzilla, abbiamo avuto il tempo di muoverci in
tutta libertà..." era una voce maschile ma non riuscì a riconoscere a chi
appartenesse.
"Il lucertolone è stato un osso davvero duro, speravo che ci mandasse
qualcosa di più semplice capo!" la voce che rispose invece la riconobbe
subito: era Hana-Bi.
"Sapevo che l'avreste sconfitto senza problemi, non posso di certo
permettermi di perdere la copertura che rappresentano per me i Rising Suns, già
la crisi del mese scorso quando Silver Samurai ha scoperto il nostro piano ha rallentato
il progetto e adesso...".
"Che storia è questa, Hotaru?" esclamò Sole Ardente facendosi avanti,
il suo corpo fumava e brillava.
Hanabi sorrise:"Cavolo... chi ha lasciato la porta aperta?".
Sul grosso schermo alle spalle della ragazza vi era un volto, ma il segnale era
cosi disturbato che se ne intravedevano a mala pena i lineamenti.
"No!" gridò l'uomo "Lui è uno di quelli che non doveva venire a
sapere di me!".
Hana-Bi alzò la mano e nel palmo comparve una sfera di fuoco:"Non è un
problema capo.. gli chiuderò subito la bocca...".
"Non sarà così semplice!" gridò Shiro gettandosi contro la ragazza.
La sfera di fuoco esplose contro il corpo di Sole Ardente e lo scagliò contro
una parete.
"Non capisco..." fece il ragazzo alzandosi a fatica "Avevo… innalzato
uno scudo termico... non è possibile che il tuo colpo…".
"Oh si… lo avevi innalzato…" una voce dalle scale, si voltò e vide
Inugami nella sua forma umana, accanto a lui una bambina "Ma vedi, questa
è la piccola Sana, il suo potere è quello di inibire i poteri mutanti degli
altri...".
"Anche... tu!" prima che potesse reagire, un pugno colpì Shiro al
viso.
Cadendo a terra vide che a colpirlo era stato Seiji, accanto a lui c'era H20.
"Non è possibile... voi... avete tradito... i Rising Suns..." mormorò
Shiro.
"Non abbiamo tradito i Rising Suns... non hai capito niente... i Rising
Suns esistono solo per servire il capo..." Hana-Bi le si avvicinò e alzò
il pugno in aria: la mano le prese fuoco.
"Ma ora, non ti riguarda più!".
Calò il pugno e tutto diventò nero di fronte agli occhi di Shiro.
Capitolo
Secondo
BURN TOKYO BURN!
Tokyo, quartiere di
Shinjuku.
La metropolitana aprì
le sue porte lasciando uscire una fiumana di gente.
Camminavano, o sarebbe stato meglio dire marciavano, con passo spedito, tenendo
lo sguardo in avanti, pensando solo ad arrivare al più presto possibile al
posto di lavoro.
Tra i manager in giacca e cravatta e le donne d'affari in tailleur, si muoveva
una figura ammantata di stracci.
La gente non lo guardava, quando vivi in una delle città più popolate del
pianeta impari facilmente ad ignorare gli altri.
La figura camminava zoppicando, si sentiva confuso... aveva un enorme dolore
alla testa, ogni singolo suono che sentiva, dallo scalpiccio dei piedi, al
suono dei cellulari, rimbombava nel suo cranio...
Si appoggiò ad un muro... desiderando che il dolore alla testa finisse...
Gli orologi di Tokyo segnarono l'una in punto.
L'uomo lanciò un gridò.
Una fiammata si espanse intorno a lui.
E Tokyo iniziò a bruciare…
Mezz'ora prima, alla
base dei Rising Suns.
Inugami, Hana-Bi, H20,
Kiseki e Kirakira si stavano allenando nella sala d'addestramento.
Nella stanza vicina, Hiro sfogliava con interesse un libro di fisica
quantistica sotto lo sguardo paterno di Baymax.
Shiro osservava su uno schermo le esercitazioni dei compagni di squadra.
Hokuto, seduta accanto ad Itsuki, raccontava all'amica l'ultima puntata del
teleromanzo che aveva visto la sera prima.
Itsuki dal canto suo stava desiderando che a Hokuto mancasse d'improvviso la
voce.
Kana stava sistemandosi il trucco, rimirandosi in un piccolo specchietto.
"Come mai ti fai bella, Honey Lemon?" le chiese Moonfade "Hai
deciso di accettare il mio invito per andare assieme a cena?".
La ragazza rispose senza degnarlo di uno sguardo "Tra meno di un'ora mi è stato
fissato un incontro coi lettori del mio manga... che stress...".
"Honey Lemon Flash? Quello pubblicato su Nakayoshi?" chiese
Hiro.
"Magari! Devo incontrare i lettori del fumetto pubblicato su Young Animal...
E da quello che ho visto negli altri incontri sono tutti una marea di
allupati!" la ragazza tremò "All'ultimo meeting c'è stato addirittura
un tizio che mi ha chiesto di vendergli le mie mutandine!".
"Però non è da poco che tra tutti noi membri dei Rising Suns, solo tu sia
quella che ha ben tre serie di manga dedicate!" intervenne Moonfade che
non vedeva l'ora di porre fine al discorso di Hokuto.
"Beh... non c'è da stupirsi... in fondo dove la trovano una bella come
me?" esclamò alzandosi in piedi; si avvicinò a Shiro e gli poggiò una mano
sulla spalla "Non sei d'accordo?".
Shiro le poggiò una mano sulla schiena e la allontanò. "Scusa Honey
Lemon... mi fai ombra sullo schermo...".
Kana rimase interdetta... è vero che da quando lei e Sole Ardente erano diventati
intimi, lui aveva insistito affinché non rendessero pubblico quello che c'era
stato tra loro, ma in fin dei conti, anche se in pubblico non avevano mai avuto
delle effusioni, Shiro non si era mai comportato freddamente come capitava
negli ultimi tempi. Sembrava come se si fosse completamente scordato di quello
che c'era tra loro...
Kana si sedette in disparte, continuando a truccarsi, cercando di non
piangere... si sforzava di trattenere le lacrime che volevano sgorgare come un
fiume, allo scoprire che Shiro in realtà era come tutti gli altri... come
quelli che l'avevano sedotta, portata a letto e poi abbandonata... In Shiro era
sicura che avrebbe trovato almeno il rispetto della sua persona... e invece…
Deglutì e si passò il rossetto sulle labbra.
D'improvviso una sirena risuonò nel palazzo.
L'intero gruppo si riunì nella sala comunicazioni, sul grande schermo era
apparso il volto di Seto Morita. "È arrivata una segnalazione dalla polizia! Un
piromane… un mutante pirocineta... sta dando fuoco a Shinjuku...".
Sullo schermo, al volto dell'uomo si sostituì una ripresa aerea del quartiere:
un individuo con un'armatura nera e un elmetto dorato agitava le mani,
lanciando scariche al plasma che incendiavano ogni cosa.
"Dobbiamo entrare in azione subito!" gridò Sole Ardente
"Attacchiamo subito il mutante! Lo dobbiamo fermare, anche a costo di
ucciderlo!".
Hiro lo guardò spaesato. "Sole Ardente... non penso che sia saggio
buttarci tutti all'attacco... qualcuno dovrebbe pensare a spegnere le fiamme e
anche a salvare i civili...".
Shiro aggrottò le sopracciglia. "Sì, certo... hai ragione... Kiseki,
Hana-Bi e Inugami, venite con me... voi decidete come muovervi!".
Il soffitto si aprì e i quattro eroi uscirono, precipitandosi verso Shinjuku.
I presenti rimasero a guardare verso l'alto, con uno sguardo confuso sul volto.
Hiro ruppe il silenzio:"Beh... Penso che il più adatto a spegnere le
fiamme sia senza dubbio H20... Kana e Kei potrebbero aiutarti... e noi altri
penseremo ad aiutare i civili…" arrossì un attimo e calò lo sguardo
"Ehm... ovviamente se vi va bene...".
"Certo che va bene. Dammi però il tempo di metter gli stivali!"
esclamò Hokuto che per l'occasione stava indossando un completo di pelle nera.
Gli eroi salirono sul jet a decollo verticale fornito del governo e si mossero
verso il luogo dello scontro.
Eretto tra le fiamme,
l'uomo con l'elmo dorato aveva smesso di lanciare raggi al plasma a destra e
manca.
Tra le grida della gente, l'individuo guardava innanzi a sé, senza dire una
parola.
Fu allora che nel cielo apparvero i primi quattro Rising Suns che avevano
lasciato la base.
"Eccolo!" esclamò Hana-Bi.
L'uomo alzò una mano verso il cielo, voleva dire qualcosa, ma sentiva come se
la voce gli mancasse… non riusciva a parlare... e d'improvviso il dolore alla
testa esplose di nuovo, portò le mani alla nuca e si piegò sulle ginocchia.
Prima che potesse muoversi, un poderoso colpo gli giunse allo stomaco,
gettandolo contro un muro.
Era stato Sole Ardente che l'aveva colpito e adesso fluttuava sopra di lui.
"Preparati a morire, criminale!".
L'uomo lo guardò confuso e un rantolo uscì dalla sua bocca "Tu...".
Sole Ardente calò il pugnò per colpirlo alla nuca, ma il corpo dell'uomo riuscì
ad evitare il colpo saettando in aria.
"Sarà più difficile del previsto!" commentò Hana-Bi.
Intanto, mentre parte
del gruppo si avventurava tra gli edifici e le macerie per salvare le persone
imprigionate, Moonfade galleggiava in aria, tenendo H20 per le ascelle.
Da terra, Honey Lemon, con un idrante, riforniva d'acqua il compagno, che poi
si apprestava ad usarla per spegnere le fiamme nelle zone in cui la situazione
era più critica e che poteva più facilmente individuare dall'alto.
"Il comportamento di Shiro... non lo capisco..." pensava la ragazza
"È sempre stato un leader posato e razionale... nonché un ottimo
stratega... e invece questa volta si è gettato in missione fregandosene della
reale gravità della situazione...".
Mentre H20 si apprestava a spegnere gli ultimi focolai, l'attenzione di Kana fu
attirata da una serie di esplosioni provenienti dal luogo della battaglia.
La ragazza si mosse in quella direzione.
Kirakira agitò le mani
e un'intensa luce accecò l'uomo, che così non poté fare niente per evitare
l'attacco combinato di due sfere di fuoco di Hana-Bi e Sole Ardente.
L'uomo, stremato, cadde a terra.
Inugami gli fu subito addosso, spalancò le fauci e gli morse con violenza un
braccio.
Una fiammata si allargò dalla mano dell'uomo e il grosso lupo fu costretto a
ritirarsi guaendo mentre un odore di peli bruciati si alzava nell'aria.
L'uomo cercò di alzarsi, ma Sole Ardente gli fu subito addosso.
Iniziò a tempestarlo di pugni al volto e ginocchiate allo stomaco, senza dargli
la minima possibilità di reagire.
Sole Ardente calava i suoi colpi, secchi e precisi, senza proferire parola, con
sguardo freddo negli occhi.
Gli altri tre membri del gruppo lo guardavano in silenzio a pochi passi di
distanza.
L'uomo non riusciva più a muoversi, si adagiò sul selciato, Shiro gli piantò subito
un calcio alla testa e poi prese a piantargli ripetutamente il tallone in
pancia.
"Shiro! Fermati!" gridò Honey Lemon giungendo in quel momento.
L'eroe non sembrò sentirla, continua ad affondare i suoi colpi sulla vittima
ormai priva di sensi.
"Vuoi forse ammazzarlo? Fermati! Fermati!" Kana si frappose tra Shiro
e l'uomo, impedendo di ferirlo ancora "Cosa ti è saltato in mente?".
"Hai visto quello che ha fatto?" gridò Shiro indicando gli edifici
devastati che lo circondavano "Deve pagare!".
Kana non riconobbe l'uomo che aveva davanti. "Pagherà... dopo un regolare
processo!".
Sole Ardente rimase un attimo a guardarla, ansante, affaticato per i tanti
colpi sferrati.
Guardando i suoi occhi, e quelli dei tre compagni che la circondavano, Kana si
trovò con stupore a chiedersi quale gente la circondava.
"E sia..." Shiro schioccò le dita e da dietro le macerie comparve un
uomo completamente coperto da un esoscheletro di metallo, la cui unica apertura
lasciava intravedere l'azzurro sinistro degli occhi.
"E questo.. da dove spunta?" chiese Kana.
"Il suo nome è Steelwave... è un membro di riserva della divisione di
Osaka dei Rising Suns".
Mentre Sole Ardente parlava, il nuovo arrivato tendeva le mani verso l'uomo
privo di sensi, il metallo del suo esoscheletro si dilatò andando ad
avvolgerlo.
Quando qualche secondo dopo il metallo si ritirò, l'uomo era bloccato da un
fitta catena d'acciaio che gli avvolgeva tutto il corpo.
Chiedendosi come mai questo membro della squadra fosse apparso proprio in quel
momento, Kana avvicinò una mano all'elmetto dell'uomo, con l'intenzione di
vederne il volto, però Shiro lo agguantò subito per la catena e si alzò in volo
trascinandolo con sé. "Ci vediamo alla base...".
Honey Lemon rimase in silenzio, guardando i compagni che sparivano nel cielo.
L'uomo misterioso fu
portato alla base dei Rising Suns e rinchiuso in una cella all'interno della
stessa.
"Ma non dovremmo portarlo nell'Isola dei Sogni?" chiese con
impertinenza Honey Lemon: era davanti la cella, insieme ad Hana-Bi e Sole Ardente.
"Verrà trasferito domani mattina..." la zittì la donna.
"E allora perché non ne approfittiamo per interrogarlo? Potremo scoprire
se ha un mandante... o dei complici..."-
Stavolta fu Shiro a zittirla. "Non è questo il nostro compito, noi
dobbiamo pensare a sventare le minacce... alla indagini penserà la polizia, al
processo il giudice...".
*Parla quello che fino a qualche ora fa stava per fargli da boia...* stava per
dire la ragazza, ma si trattenne e si mosse imbronciata verso la sala riunioni.
"Pensi che si stia sospettando?" sussurrò Shiro non appena uscì.
"Non ancora... però dobbiamo liberarci di lui al più presto..." fece
indicando l'uomo nella cella con il pollice.
Kana si sedette su una
poltroncina accanto a Hiro, che aveva ripreso a studiare, erano da soli nella
stanza.
"Senti, Hiro..." fece la ragazza "Non noti niente di
strano?".
"In che senso?" chiese il ragazzino.
"Mi riferisco a...". L'improvviso suono dell'allarme le impedì di
completare la frase.
La voce di Sole Ardente risuonò negli altoparlanti:"A tutti i Rising Suns!
Disordini nel parco di Ueno! Recatevi tutti lì, immediatamente!".
"Hai sentito? Dobbiamo andare!" esclamò Hiro alzandosi in piedi.
Honey Lemon rimase per un attimo ferma, a pensare alla casualità che voleva
allontanare tutti gli eroi dal palazzo, poi si alzò e sorrise a Hiro, "Si,
andiamo..." fece un passo e poi cadde a terra lanciando un mugolio.
"Che succede, Kana?" chiese il ragazzo preoccupato.
"Devo... essermi ferita a Shinjuku..." mormorò la ragazza "Ma...
penso di farcela a venire con voi… anche se fa male...".
"Oh no! È meglio che tu vada in camera tua a riposare...
avvertirò io gli altri del motivo della tua assenza!" esclamò Hiro e corse
fuori dalla stanza.
"Perfetto!" esclamò Kana, raggiunse la sua stanza e guardò dalla
finestra i compagni di squadra allontanarsi, chi con mezzi proprio, chi sul jet
"Mi spiace averti mentito Hiro... ma era l'unico modo per rimanere sola
alla base...".
La ragazza sgusciò fuori dalla stanza e corse verso la cella.
L'uomo misterioso era ancora al suo interno, imprigionato dalla catena di
Steelwave.
Honey Lemon si avvicinò al piccolo display accanto alla prigione, digitò un
codice e si aprì una porta.
Il prigioniero mosse la testa emettendo un mugolio.
Honey Lemon sganciò l'elmo che ne teneva nascosto il volto e sbarrò gli occhi
quando lo vide in faccia.
Era Shiro.
Il suo volto era riconoscibilissimo anche se pesto e gonfio.
Kana lo abbracciò con un singhiozzo, si sentì male nel vedere come era ridotto
l'uomo che aveva per lungo tempo ammirato.
Shiro si limitò ad emettere un mugolio confuso.
"Shiro... cosa ti è successo… perché?" prese il volto dell'uomo tra
le sue mani.
"Quello che hai davanti non è Shiro Yoshida..." alle sue spalle era
comparso Sole Ardente, con al fianco Hana-Bi, un uomo molto grasso ed una
ragazza dall'aspetto esile.
Kana si voltò di scatto e lo guardò con aria minacciosa.
"Kana... non farti ingannare... quello è un sosia mandato in mezzo a noi
da un nostro nemico..." mormorò Sole Ardente.
La sua voce risuonò insolitamente calda e sensuale alle orecchie della ragazza.
L'uomo allargò le braccia. "Kana... sei solo confusa... vieni
qui...".
Kana si alzò e si mosse verso Sole Ardente.
"Sei stanca... scusami se sono stato freddo nei tuoi confronti degli
ultimi giorni...". Sole Ardente l'abbracciò.
Kana si trovò stretta al petto di Shiro, si sentiva confusa e al tempo stesso
piena di piacere, la sua mente era cullata dalla voce dell'uomo, aveva quasi
voglia di addormentarsi.
Con la coda dell'occhio vide l'altro Shiro, la sua mente ritornò al primo
momento di intimità che aveva avuto con l'uomo, al profumo della sua pelle...
che non era lo stesso che sentiva adesso!
Si scostò dal corpo di Sole Ardente e fece un passo indietro, la testa le
girava, era come preda di vertigini.
"È inutile... Hime, spegni la sua mente!" esclamò Hana-Bi
indicando la gracile ragazza.
Questi si voltò verso la donna. "Spegnere la mente... ma non so
se...".
"Una... telepate..." ringhiò Kana, e approfittando del fatto che la
distrazione della ragazza fosse puntata verso Hana-Bi, tirò fuori un bastoncino
che si tramutò in una lunga staffa d'acciaio e la usò per colpire la ragazza
alla nuca, facendola svenire.
Kana corse accanto a Shiro, ritirando la staffa e prendendo una sega rotante
dal suo Power Purse, ed iniziò a usarla per recidere le catene.
Ma il falso Shiro le si avventò addosso, la afferrò per i capelli e la gettò
contro una parete. "Ora basta! Non permetteremo a un bambina di mettersi
contro i nostri piani!".
"Chiunque tu sia... qualunque sia il vostro piano... appena gli altri lo
sapranno..." mormorò Kana.
Sole Ardente rise e mostrò un capello di Kana che gli era rimasto tra le dita,
lo passò al ragazzo grasso che lo ingoiò.
Il corpo dell'individuo iniziò a ribollire, la sua pancia si allargò, come
fosse fatta di pongo e dall’essere fuoriuscì una figura che ricadde a terra.
"Ma cosa?!?" gridò Kana stupita nel vedere che dal corpo del ragazzo
era uscita una sua esatta copia completamente nuda.
"Sorpresa, eh? Permettimi di presentarmi: io sono Reflex e sono un tuo
compagno di squadra… anche io sono un Rising Sun..." ridacchiò il ragazzo
"Il mio potere mi permette di creare le copie degli individui anche con un
microscopico filamento di DNA… così come ho creato la tua ho creato quella di
Sole Ardente... Delle belle bambole senz'anima che manovro a mio
piacimento...".
"Adesso che abbiamo una copia di Honey Lemon, tu non ci servi più..."
annunciò Hana-Bi e tese la mano in avanti "Il piano non può essere
compromesso da una piccola interferenza...".
"Dannati..." Kana chinò lo sguardo, mentre la mano di Hana-Bi
iniziava a brillare.
Shiro intanto guardava con occhi spenti la scena, ma vedendo Hanabi in procinto
di colpire Kana la sua mente ritornò a pochi giorni prima, quando era stato lui
a subire quella sorte.
Il blocco psichico impostogli da Hime si sciolse.
"No!" urlò Shiro e il suo corpo si illuminò.
"Attenti!" gridò il falso Sole Ardente alzando uno scudo termico.
Una raffica al plasma devastò parte del palazzo.
Kana chiuse gli occhi e quando li riaprì vide la sua copia a terra, davanti a
lei, completamente carbonizzata: dopo qualche secondo il suo corpo si disfece
in una poltiglia.
Hana-Bi e gli altri si erano messi al riparo dietro lo scudo eretto dal falso
Shiro.
Il vero Sole Ardente era al fianco di Honey Lemon, il suo corpo brillava
intensamente pulsando di energia.
"Per quanto tu sia forte, noi lo siamo di più..." gridò Hana-Bi
"Tra poco il resto della squadra sarà di ritorno e non potrete fare niente
per evitare la vostra morte!".
Shiro diminuì il calore del proprio corpo e cinse Kana con un braccio.
"Per ora non potremo fare niente... ma presto torneremo... e qualunque sia
il vostro piano lo neutralizzeremo!".
E così dicendo volò fuori dall'apertura che aveva aperto nella parete, sparendo
insieme alla ragazza nei cieli di Tokyo.
Reflex si avvicinò allo squarcio. "Questo sarà un problema...".
Hana-Bi iniziò a ridere. "Non possono niente, sono solo due... Il nostro
piano andrà avanti senza problemi!".
Capitolo Terzo
BREAKIN' THE WALL
Tokyo, la sera era
appena scesa sulla grande città.
A largo della baia, galleggiava un'enorme chiatta piena di rifiuti.
Si chiama Isola dei Sogni ed è la discarica galleggiante della città.
Poco più lontano, vi è un'altra Isola dei Sogni piena di quelli che molti
considerano rifiuti.
Si tratta di un carcere sottomarino di recente costruzione, molti la
definiscono "La Volta dell'Oriente", anche se è più che evidente che
è tecnologicamente superiore alla sua controparte occidentale.
Al suo interno vengono custoditi i criminali con superpoteri di Tokyo che, dopo
lo scioglimento del progetto Clover, sono vertiginosamente aumentati.
L'ingresso al carcere sottomarino si effettua tramite una piattaforma esterna
ed è regolato da una dozzina di agenti armati.
Sembrava una serata tranquilla... gli agenti ciondolavano annoiati, dando un
occhio alla tv.
Maya Hayami stava informando gli spettatori riguardo la conferenza tenuta dai
Rising Suns quel pomeriggio.
"... come è stato annunciato da Sole Ardente, un suo sosia e una sosia di
Honey Lemon hanno ucciso la vera Honey Lemon..." mentre parlava andava in
onda un filmato ripreso dalle telecamere interne del Giri Darkwind Plaza
"Secondo quanto afferma il leader della squadra, sembra che anche il vero
Silver Samurai sia stato ucciso e quello che è prigioniero nell'Isola dei Sogni
è anch'egli un sosia. Sembrerebbe far tutto parte di un piano per sostituire i
veri eroi messo in atto da alcuni terroristi desiderosi di emulare quanto
successo in Occidente qualche tempo fa con il supergruppo dei Thunderbolts… Gli
eroi sono sconvolti per il lutto, ma si dichiarano pronti ad acciuffare i due
criminali e far pagare le loro colpe...".
"Hai sentito?" mormorò uno dei guardiani.
"Già... proprio una vergogna. Hanno ucciso proprio la più carina della
squadra..." rispose l'altro "Dovresti vedere che disegni Hentai che
ho trovato su Internet!".
"Bah… disegni..." fece un terzo "Io ho delle foto da urlo... e
per giunta prive di censura! Le ho trovate su un sito occidentale...".
"Ma quello sono solo fotomontaggi!" ribatté un altro.
Così presi da quella discussione, non notarono gli schermi collegati alle
telecamere di sorveglianza che mostravano due figure avvicinarsi all'Isola,
volando a pelo d'acqua...
Hiro era sdraiato sul
suo letto con il viso sprofondato nel cuscino.
Aveva pianto tutte le lacrime che aveva e poi era sprofondato in un sonno
tormentato, in cui vedeva e rivedeva Kana morire senza che lui potesse fare
niente per aiutarla.
Fuori dalla sua stanza Baymax fissava il muro.
Il suo affetto paterno per il giovane genio gli faceva provare la medesima
sofferenza di Hiro, a cui si aggiungeva quella che provava già di per sé, più
la frustrazione di non poter dare un minimo sostegno al ragazzo…
E come avrebbe potuto? Era una creatura sintetica, molti non l'avrebbero definito
neanche un vero essere vivente...
Era un surrogato di un essere umano... e come tale sentiva che anche le
emozioni che provava erano delle simulazioni... per quanto Hiro fosse geniale
nel costruire Baymax non poteva di certo essere riuscito a creare un individuo
reale... e in quel momento il dragone si sentiva inutile...
Poco più in là, Itsuki fece capolino dalla sua stanza, per vedere se Hiro fosse
uscito dalla camera.
Lanciò un sospiro nel vedere che nulla era cambiato... il silenzio in quel
corridoio, che sembrava infrangere le pareti tanto era pesante, calato da
quando erano tornati dal parco di Ueno, sembrava così in contrasto con la
confusione che c'era quando i Rising Suns non esistevano e c'erano solo i Big
Hero Six...
Non erano i Fantastici Quattro, non era una famiglia... però, lì, Itsuki aveva
trovato quanto di più simile ad un casolare domestico... Erano sei individui
così differenti, per estrazione sociale ed età, ma erano in estrema sintonia...
Lei, abituata tra le bande di teppisti, dove i rapporti erano falsati dalla
paura e dal finto rispetto, si era trovata a provare sentimenti veri...
Arrivava a ricordare con nostalgia le litigate con Honey Lemon...
E invece... ora cosa erano? Un gruppo di una moltitudine di eroi… poteva
definire amici i suoi compagni di squadra? Di molti ancora non conosceva il
nome... in un momento così difficile, ognuno si era ritirato per i fatti
suoi... invece Honey Lemon avrebbe cercato di tirare su il morale di Hiro...
però Kana non c'era più...
Itsuki si guardò allo specchio: era decisa più che mai a farla pagare a quei
bastardi che le avevano tolto la sua amica.
Le guardie sentirono
una fragorosa esplosione.
La loro attenzione fu distolta dai loro vani dialoghi e puntati sugli schermi
di controllo.
Riconobbero subito le due figure appena giunte all'entrata dell'Isola dei
Sogni: erano quelli che la tv aveva definito il falso Sole Ardente e la falsa
Honey Lemon.
Non ci fu il tempo di mobilitarsi che i due avevano già abbattuto le prime
difese: bastò qualche colpo al plasma di Shiro Yoshida per distruggere le
griglie laser che bloccavano l'accesso al portone e buttare giù quest'ultimo.
Una sirena iniziò a suonare, gli altoparlanti gracchiarono ripetutamente.
"Attivati i livelli di sicurezza due e tre! Il personale autorizzato
indossi subito le armature da difesa!".
"Stammi dietro, Kana..." mormorò Shiro, spazzando con un raggio
alcuni droidi che si muovevano verso di loro: indossava ancora il body-suit
scuro.
"Non mi sottovalutare Shiro, non sono così indifesa!" gridò la
ragazza e tirò fuori una piccola pallina, la lanciò contro un altro gruppo di
droidi e si allargò, tramutandosi in una rete elettrificata che li bloccò
"Non ti scordare che sono io che ti ho salvato...".
"E te ne sono grato...".
I due corsero verso l'ascensore che portava alla prigione sommersa.
Davanti a loro si pararono due guardiani all'interno di sofisticati Mech.
"Fermatevi e arrendetevi criminali!" esclamò uno dei due.
"Criminali... è questo che siamo ora..." Shiro guardò con occhi
rabbiosi i due guardiani.
"Dobbiamo farcene una ragione... fino a quando non riusciremo a scoprire
in che diavolo sono invischiati gli altri Rising Suns...". Kana trasse
fuori due nunchaku e iniziò a rotearli, mentre correva verso uno dei guardiani
"… e a svelare agli occhi dell'opinione pubblica cosa è veramente
accaduto..." spiccò un balzo e fece una capriola in aria, giungendo alle
spalle del guardiano "… il Giappone ci vedrà come dei traditori..."
senza che il guardiano avesse il tempo di voltarsi Honey Lemon piantò un colpo
secco contro la base della nuca del Mech, che emise un sibilo e si accasciò a
terra privo di energia, intrappolando il pilota all'interno.
"Non è furbo attaccarci con le armature che sono stati progettate da
Hiro..." sottolineò Shiro, lanciando una scarica al plasma contro uno dei
guardiani; questi alzò uno scudo ottico per proteggersi, dando a Kana la chance
di colpirlo nello stesso punto dove aveva colpito l'altro "… e di cui
conosciamo perfettamente i punti deboli...".
Sentirono in lontananza il rumore di altri guardiani che stavano per arrivare
con passi rapidi.
Kana premette un pulsante, ma l'ascensore sembrava necessitare di un codice.
"Basta con le perdite di tempo!".
Sole Ardente fuse la porta dell'ascensore e vi si gettò nella tromba stringendo
Kana a sé.
"A tutti i Rising
Suns!" la voce di Sole Ardente squillò negli altoparlanti "Il mio
sosia e quello di Honey Lemon stanno attaccando l'Isola dei Sogni! Prepararsi
subito per entrare in azione!".
Gli eroi si mossero all'istante all'ordine del capo.
"I membri principali della sezione di Tokyo... Hiro, Baymax, GoGo Tomago,
Moonfade, Kirakira, Nekomata, H20, Kiseki... più alcuni membri di altre sezioni
e di riserva, presenti nel palazzo per la situazione di emergenza... Yume,
Jumper, Inugami, Steelwave, il mutaforma Kuroki e il sismocineta
Byakko..." commentò Hana-Bi, guardando nei piccoli schermi le immagini
trasmesse dalle telecamere a circuito chiuso della base "Due fuggiaschi
non potranno nulla contro un così imponente spiegamento di forze... e quello
che è ironico è che molti di loro non sanno di star dando la caccia ai loro ex
compagni...".
"I fuggiaschi saranno presto tre..." le fece notare la voce
proveniente dall'enorme maxi-schermo alle sue spalle, si trovava nella sala
comunicazioni nascosta scoperta qualche giorno prima da Shiro "Se si sono
recati all'Isola dei Sogni il motivo probabile sarà per liberare Silver
Samurai...".
"Restano comunque pochi..." rise la ragazza.
"Ma non ti scordare che dei Rising Suns rischiano di uscire dal progetto...
in quel caso...".
"Si, so cosa dovremo fare in quel caso..." fece Hana-Bi, poi si
diresse verso l'uscita "Adesso mi unisco ai miei compagni... abbiamo dei
criminali da catturare... ah, ah, ah!".
"Attivare le
difese di livello X!" gridò il capo delle guardie, la cui voce continuava
a risuonare nella prigione.
"Un livello X? Mi sento onorata, e tu?" esclamò Honey Lemon,
attaccata a Shiro.
Stavano percorrendo per tutta la lunghezza la tromba dell'ascensore: sapevano
bene che Silver Samurai era rinchiuso nel piano più basso.
Shiro si tormentava pensando a quanto stupido fosse stato, quando qualche mese
prima aveva lottato contro il suo compagno di squadra, convinto che fosse preda
di una qualche follia.
"E invece probabilmente anche lui era stato manipolato..." rimuginò a
denti stretti.
"È inutile piangere sul latte versato..." constatò Kana
"In questo momento Harada-san è l'unico che può darci una mano visto che
si trova nella nostra stessa situazione...".
Giunsero infine al piano più basso.
Le guardie erano già in allerta, ma essendo il piano con meno prigionieri erano
stati forniti di un sola armatura Mech.
Kana mise abilmente K.O. le guardie armate, mentre Shiro si occupò del Mech
sbarazzandosene con facilità.
Buttarono giù la porta della cella del loro ex compagno.
Silver Samurai era in una condizione simile a quella in cui si trovava Shiro il
giorno prima: completamente bloccato da una forca d'acciaio, con una placca
sulla bocca e una sugli occhi.
Per quanto la sua vista fosse inibita aveva però chiaramente percepito che
qualcuno era entrato nella cella.
Shiro si avvicinò al cugino e poggiò la mano sul suo volto, emanando un raggio
al plasma abbastanza caldo da sciogliere le placche ma non troppo da fargli
male.
Quando fu libero, Silver Samurai chiuse gli occhi di scatto, come se non fosse
più abituato alla luce.
Poi, lentamente, li riaprì e riconobbe i suoi due salvatori.
"Oh, cugino... sei venuto a darmi il colpo di grazia? Vuoi di nuovo
salvarmi dalla mia follia?" chiese ironico.
"Non accusarmi..." rispose Shiro "Non potevo immaginare che
qualcuno ci stesse manipolando...".
"Invece io l'avevo scoperto… ma sono stati rapidi a farmi manipolare il
cervello da quella ragazzina spingendomi in una momentanea pazzia... E quello
che sei stato in grado di fare è stato semplicemente sbattermi in prigione e
buttare la chiave..." ringhiò Kenuichio.
Shiro non rispose, ma sciolse con un colpo al plasma la forca d'acciaio.
"Ora siamo nella tua stessa situazione, Harada-san" fece Honey Lemon
"Abbiamo scoperto che qualcuno manipola i Rising Suns, anche se non
sappiamo perché... però di certo si tratta di scopi criminali, altrimenti non
si spiega quello che ci ha fatto...".
"E quindi ora dovrei tornare dalla parte dei buoni? Dovrei aiutarvi?"
borbottò l'uomo stirandosi le braccia: le ossa scricchiolarono.
"Non aiutare noi... ma il Giappone..." gli rispose Shiro "In
fondo è per questo che ci siamo uniti la prima volta, no?".
Silver Samurai rimase un attimo in silenzio e poi fece:"Accompagnatemi nel
magazzino qui in fondo... devo recuperare la mia armatura e la mia
spada...".
"Sei
sicuro che è di qua?" chiese Shiro al cugino.
"Si... ho controllato per bene i piani della prigione quand'ero tra i
Rising Suns, e da queste parti ci dovrebbe essere un piccolo attracco per
sottomarini..." rispose Silver Samurai, di nuovo vestito con la sua
armatura rosso bianco nella quale si sentiva a suo agio, come un pulcino
nell'uovo.
"Eccolo, è lì!".
Honey Lemon puntò con il dito una targa che indicava l'approdo che stavano
cercando.
"Perfetto!".
In men che non si dica si trovarono a bordo di un piccolo sottomarino a sei
posti lanciato ad altissima velocità fuori dalla prigione.
Non erano partiti che da pochi minuti che Silver Samurai iniziò ad avere dei
problemi alla guida del mezzo "Sembra che la corrente... ci stia portando
verso l'alto... non capisco...".
La situazione fu chiara a Kana, non appena vide, fuori dall'oblò, quello che ad
un primo momento le sembrò come un volto riflesso tra i flutti "Deve
essere H20!".
Ed era proprio il mutante che si era fuso con l'acqua della baia per
rintracciare i tre, proprio in previsione di una loro fuga sottomarina.
"Quel bastardo... anche lui sta dalla parte di Hana-Bi..." ringhiò
Silver Samurai, mentre il sottomarino veniva sbalzato fuori dall'acqua.
Si trovano a qualche chilometro di distanza dall'Isola dei Sogni, sopra di
loro, in piedi sull'ala del jet della squadra vi era parte dei Rising Suns di
Tokyo: Hana-Bi, il falso Sole Ardente, Kiseki, Inugami, GoGo Tomago, Baymax e
Hiro.
"Non possiamo più immergerci... H20 ha scatenato una corrente ascensionale
che ci impedisce l'immersione..." spiegò Silver Samurai controllando il
quadro dei comandi.
"Allora usciamo allo scoperto e fronteggiamoli faccia a faccia".
Sole Ardente aprì il portello e con i due compagni si posizionò sul muso del
piccolo sottomarino.
"Abbiamo fatto bene a separarci mandando solo una parte del gruppo a
ispezionare la prigione... A quanto pare siamo arrivati alla resa dei conti,
criminali..." mormorò il sosia di Shiro.
"Smettila con le balle!" gridò Kana "Quanto pensi di portare
avanti la tua commedia?".
La mano di Hana-Bi si illuminò ed una sfera di fuoco volò verso la ragazza,
Shiro si frappose creando uno scudo termico e bloccando l'attacco.
Intanto Silver Samurai aveva spiccato un poderoso balzo e con la spada colpì al
braccio Hana-Bi "Credi che mi sia scordato quello che mi hai fatto? È il momento di mettere i conti
in pari!".
Kiseki gli saltò addosso, ma Harada lo schivò, facendolo cadere in acqua con
uno sgambetto, lo attaccò poi Inugami, ma anche stavolta fu più veloce,
prendendo la bestia per la coda e scagliandola contro la parete del jet.
Intanto i due Soli Ardenti confrontavano i propri poteri, scagliandosi raggi al
plasma a vicenda.
"Che aspettate? Prendeteli!" ordinò Hana-Bi a GoGo Tomago, Hiro e
Baymax.
I tre, però, erano interdetti: anche se sapevano che erano criminali, avevano
davanti i volti di tre loro compagni... erano un po' stupiti dal fatto che gli
altri riuscissero a combatterli così facilmente… come aveva fatto Shiro, si
chiedeva Hiro, a lanciare un attacco verso la falsa Kana, senza fare una piega?
E come poteva il falso Harada eguagliarlo così tanto nelle abilità battagliere
se era solo un sosia?
Kana per un attimo lesse l'incertezza sul volto dei suoi amici, e capì che
forse c'era ancora qualche speranza.
"Hiro, Itsuki, Baymax! Noi non siamo copie! Siamo gli
originali!" gridò la ragazza.
"Non credetele!" ordinò Hana-Bi.
Hiro saltò in groppa a Baymax e volteggiò innanzi a Kana.
Saltò giù dal dragone sintetico e la guardò dubbioso.
La ragazza gli sorrise "Credimi, Hiro...".
Il giovane genio deglutì.
"Bah! È inutile perdere ancora tempo! Non li possiamo usare, è
chiaro!" alle spalle di Hiro apparve Steelwave, aveva una mano alzata e il
pugno si era trasformato in una lama di acciaio lucente.
Il ragazzino non ebbe neanche il tempo di muoversi.
La lama calò.
Kana spiccò un balzo ponendosi tra i due e l'acciaio fendette il suo braccio,
all'altezza della spalla.
"No!" gridò Hiro.
Lanciò una piccola sfera contro il corpo di Steelwave ed una scarica elettrica
ne attraversò il corpo, facendolo cadere in acqua, privo di sensi.
"Anche lui... è un traditore..." mormorò a denti stretti Hana-Bi.
La ragazza venne colpita e cadde sdraiata sull'ala: era stata vittima di una
carica di Itsuki.
"Traditore?" urlò isterica la ragazza "È stato attaccato alle spalle...
e l'unica che ha fatto qualcosa per fermarlo è quella che tu dici essere nostra
nemica!".
Intanto Hiro era di nuovo in pericolo: H20 era saltato fuori dall'acqua e
solidificando il suo braccio gli aveva afferrato il collo nella mano,
iniziandolo a strangolare.
Stavolta toccò a Baymax salvarlo, il dragone afferrò il polso dell'hydromorfo
e con una mossa secca lo spezzò.
H20 lanciò un grido, tornò in forma umana e scivolò in acqua.
Itsuki giunse con un balzo sul sottomarino e Silver Samurai, che aveva ormai
messo fuori gioco i suoi avversari, la imitò.
"Siete dei pazzi!" ruggì il falso Sole Ardente, mettendo fine al
contrattacco di raggi al plasma con il quale aveva intrattenuto il vero Shiro
"Anche se vi mettete in salvo per il momento... i Rising Suns non vi
daranno tregua! Sarete braccati come i criminali che siete!".
"Criminali?". I lunghi capelli di Sole Ardente volteggiarono al
vento, i compagni lo affiancarono, Baymax teneva Kana in braccio "I Rising
Suns potranno essere star, agli occhi dell'opinione pubblica, ma restano dei
burattini... Non so chi sia a manipolarvi, ma una cosa è certo... non agite per
il bene del Giappone... I veri eroi sono invece quelli che combattono anche
nelle situazioni più difficili, anche se hanno tutto e tutti contro... ed è
questo che siamo noi... Sei Grandi Eroi...".
"Big Hero Six... " sorrise Hiro "Penso che questo sia un
ritorno in grande stile, no?".
I sei saltarono rapidamente sul sottomarino e si immersero, sparendo tra le
acque.
Hana-Bi guardò le acque calmarsi. "Ci sono sfuggiti di mano... era
inevitabile... loro non facevano parte del progetto originale... non potevamo
manipolarli..." si avvicinò al falso Shiro, tirò fuori una pistola e gli sparò
in mezzo alla fronte prima che potesse reagire, lasciandolo scivolare in acqua
privo di vita.
Il suo bracciale si illuminò e proiettò un ologramma davanti a lei.
"Le cose sono andate come avevo immaginato... non ti sei rivelata
abbastanza abile..." fece la voce dell'ologramma.
"Per ora.. solo per ora. Da adesso sono io la nuova leader dei Rising
Suns... questo accelererà di molto i nostri piani... E quei sei sciocchi eroi
non potranno fare niente per impedircelo... Così ti giuro, mio
padrone...".
"Evitiamo i formalismi... chiamami pure... il Padrone del Mondo!".
FINE